Il Parlamento Europeo alle prese con l’AI ACT

Il Parlamento Europeo alle prese con l’AI ACT

Come il pesce palla che quando si sente minacciato, aumenta il volume per spaventare gli aggressori, anche i legislatori alla ricerca di contromisure all’avanzata dell’intelligenza artificiale provano ad allargare il campo di azione.

In molti teorizzano la strada verso la perfezione con la sottrazione di elementi, anziché con l’aggiunta. Teoria adottata anche dal Parlamento Europeo nei confronti dell’AI ACT.

Cos’è l’AI ACT, la nuova legge sull’intelligenza artificiale

Tutto inizia ad aprile 2022, mese in cui la Commissione Europea pubblica una bozza della sua posizione e disposizioni per un uso responsabile e innovativo dell'intelligenza artificiale.

A dicembre 2022 la proposta viene rivista per rendere il quadro giuridico più chiaro e pratico, con particolare focus al miglioramento della governance e all'applicazione efficace.

Le modifiche vertono su 9 punti principali:

Definizione di AI:

“Sistemi sviluppati attraverso approcci di apprendimento automatico e approcci logici e basati sulla conoscenza”;

Pratiche di IA vietate

 Divieto di utilizzare i sistemi di IA per il punteggio sociale viene esteso anche ai privati;

Classificazione del rischio e requisiti: 

Chiariti i requisiti per i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, assegnazione di ruoli e responsabilità all'interno della catena del valore;

Sistemi di IA di uso generale: 

Possibilità di integrare i sistemi di IA di uso generale all'interno di un sistema di IA ad alto rischio;

Enforcement Compliance e Market Surveillance: 

Escluse dall'ambito di applicazione della legge sull'IA le finalità militari, di difesa, di sicurezza nazionale, di ricerca e sviluppo;

Procedure di valutazione della conformità e comitato AI

Modalità di valutazione per la conformità rispetto alla legge sui sistemi di intelligenza artificiale;

Sanzioni ridotte per le PMI

Riduzione delle sanzioni amministrative massime che possono essere imposte alle PMI e alle start-up;

Trasparenza

Maggiore trasparenza per i sistemi di IA ad alto rischio e possibilità per gli interessati di presentare reclami all'autorità competente in materia di conformità all'IA;

Sandbox a sostegno dell'innovazione:

Gli “spazi normativi di sperimentazione” consentiranno di testare i sistemi di IA nella vita di tutti i giorni, senza controlli e con condizioni e garanzie favorevoli.

Il nuovo intervento della commissione europea sull’AI ACT

Senza scomodare il principio di indeterminazione di Heisenberg secondo il quale il fenomeno - quando osservato - muta, risulta semplice ipotizzare che il nuovo aggiornamento sull’AI ACT datato 2023 non rappresenterà la versione definitiva, in quanto l’intelligenza artificiale appare ancora agli albori.

Un po’ come i crostacei che invecchiando aumentano il volume e per comodità cambiano periodicamente corazza: questo con tutta probabilità sarà il fil rouge dell’AI ACT.

La definizione di intelligenza artificiale

Il primo dei numerosi ostacoli lungo il percorso che ha come meta la corretta legislazione intorno all’AI è proprio la definizione della stessa.

La formulazione è stata ampliata per rimuovere qualsiasi riferimento a sistemi "basati su macchine" e include una misura per garantire che la nuova definizione copra modelli di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT.

Trovare il corretto equilibrio tra pro e contro

Le autorità europee stanno ricercando l’equilibrio tra i potenziali benefici dell'IA e i rischi che comporta per la privacy, la sicurezza e i diritti umani, garantendo uno sviluppo e un utilizzo etico e responsabile.

Con questo obiettivo, tra le varie modifiche sono state introdotte:

  • Proposte per valutazioni del rischio obbligatorie per sistemi di IA ad alto rischio;
  • Creazione di un sistema di certificazione per garantire la conformità con GDPR;
  • Creazione di un comitato europeo per supervisionare lo sviluppo e la diffusione dell’IA;
  • Rispetto degli standard etici, dei diritti umani, non basati su pregiudizi.

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