Il segreto di Pulcinella è un canovaccio prefissato della commedia dell’arte in cui un originale segreto diventa di dominio pubblico grazie alla rivelazione di Pulcinella: tutti conoscono il segreto, ma ognuno finge di non saperlo.
Come sottolinea lo psicanalista Emilio Mordini nel suo libro, l’avvento di internet può essere paragonato all’estensione del segreto di Pulcinella dove ogni informazione che teoricamente dovrebbe essere riservata o segreta, in pratica è invece pubblica.
Emblematico uno dei primi passaggi che tutti gli utenti affrontano ad ogni navigazione internet: dichiarare di aver letto l’informativa privacy.
Quanti utenti dichiarano il falso affermando di aver letto l’intera informativa, fingendo di nascondere un finto segreto?
Qualcuno avrebbe il coraggio di scommettere che almeno il 5% degli utenti legge tutta l’informativa prima di prestare il consenso?
Siamo tutti Pulcinella?
Privacy Policy: la differenza tra ciò che dovrebbe essere e ciò che realmente è
E’ bene prima di ogni altra cosa ricordare lo scopo e il motivo dell’esistenza della privacy policy: rendere consapevole l’interessato dei dati personali in merito al trattamento.
Significa rafforzare la posizione dell’interessato dei dati personali, garantendogli la libertà di scegliere se e come disporre dei propri dati personali, conoscere chi farà cosa con i dati personali raccolti
Come sottolinea Wired per leggere l’informativa privacy di Facebook o Google lunghe circa settemila parole occorre più di mezz’ora, con Zoom il tempo stimato sale a tre quarti d’ora per via delle oltre diecimila parole.
Ecco che dal teorico vantaggio a favore degli utenti, si passa al potente strumento in mano alle big tech (e non solo) che possono continuare a operare perseguendo i propri scopi, rispettando la legge grazie all’autorizzazione degli interessati.
Hackthedock è l’evento in cui si prova a ridurre la lunghezza delle informative
Legal Hackers Roma, in collaborazione con il Collegio del Garante per la protezione dei dati personali ha organizzato il prossimo 10 dicembre un’iniziativa di contrasto a questo fenomeno.
Hackthedock è il primo hackathon italiano online di Legal Design, il cui invito è rivolto non solo ai professionisti del mondo legal, bensì anche a creativi, designer, programmatori, comunicatori: chiunque abbia il desiderio di ampliare le proprie conoscenze.
Lo scopo di Hackthedock è in sostanza il principio guida del Legal Design: rendere accessibili a tutti i documenti complessi (nel caso di Hackthedock, l’informativa privacy), attraverso un linguaggio più comprensibile, anche attraverso elementi grafici.
Il regolamento di Hackthedock
Il regolamento dell’Hackthedock è online sul sito del Legal Hackers Roma.
In sostanza la partecipazione all’evento è riservata a team formati da 2 a 5 persone che si sono regolarmente iscritti dal 15 novembre al 9 dicembre.
La registrazione non è riservata esclusivamente a team già formati, bensì ci si può registrare anche individualmente per poi essere inclusi in team già formati.
La prova consisterà nel modificare uno dei tre documenti proposti nella maniera più chiara e comprensibile possibile.
Dopo la sessione di apertura in programma il 10 dicembre alle 18 su Zoom, l’appuntamento per le premiazioni è fissato per il 12 dicembre alle 16.30.
La giuria valuterà i lavori e premierà i vincitori (primi tre classificati, buoni spesa su Amazon, Spotify e Itunes) in base ai criteri di concept, design, sviluppo e presentazione.