Come abbiamo introdotto la LIA in UTOPIA

Come abbiamo introdotto la LIA in UTOPIA

“Fai la LIA in autonomia grazie a UTOPIA”: uno scioglilingua, un potenziale slogan, una frase che riassume una funzionalità a cui teniamo particolarmente, partorita dopo un processo articolato che sentiamo il desiderio di voler raccontare.

La “LIA” in questione altro non è che l’acronimo di Legitimate Interest Assessment, ossia la valutazione del legittimo interesse.

Abbiamo già parlato sia dell’importanza del bilanciamento degli interessi, sia della base giuridica prevista dal GDPR in merito al legittimo interesse, oltre ad aver illustrato il processo per effettuare il test di bilanciamento.

L’introduzione della valutazione del legittimo interesse in UTOPIA

E’ giunto il momento di raccontare il processo con il quale abbiamo iniziato ad occuparci di legittimo interesse.

Qui vi illustreremo tutte le fasi affrontate per introdurre all’interno di Utopia lo strumento di valutazione di bilanciamento degli interessi.

L’inizio: la partecipazione al Privacy Day

Il nostro “c’era una volta” ha una data e un luogo ben definiti: il Privacy Day Forum 2019.

Dopo un anno di vita di UTOPIA decidemmo che fosse giunta l’ora di partecipare ad uno degli eventi più importanti in tema privacy a livello nazionale.

Volevamo farci conoscere ad un pubblico più ampio e sapevamo che a quell'evento avrebbero partecipato moltissimi professionisti del settore.

L’occasione giusta per mostrare il nostro software e spiegare dal vivo la nostra missione: accrescere la fiducia delle persone verso chi tratta i loro dati personali.

L’occasione: la possibilità di presentare un argomento

Il ruolo concordato di top partner dell’evento ci permise di godere di un banchetto dedicato e la possibilità di condividere una presentazione su un tema a nostro piacere, a cui si dedicò Diego Maranini.

Diego era ed è il responsabile del supporto clienti di UTOPIA, specializzato in Privacy, allora fresco di Master in Protezione dei dati personali all'Università di Bologna presso il Cirsfid con una tesi sui diritti dell’interessato.

Anche questo, insieme a tanti altri temi, rappresentava un potenziale argomento da presentare durante il Privacy Day: una decisione difficile, perché la presentazione avrebbe dovuto suscitare l’interesse dei presenti grazie all’originalità dell’argomento trattato. 

L’idea: lo spunto proviene da Oltremanica

Navigando sul sito del garante inglese ci imbattemmo in un documento chiaro, specifico e soprattutto illuminante.

Il garante inglese proponeva un metodo per la valutazione del legittimo interesse: uno strumento basato su domande che portava il titolare del trattamento a porsi gli interrogativi giusti.

Un modello che permette al titolare del trattamento di dimostrare di aver valutato gli interessi in gioco e stabilire se l'interesse perseguito era legittimo (e quindi utilizzabile come base giuridica di un trattamento) oppure no.

Un autentico colpo di fulmine che ci conquistò: decidemmo che sarebbe stato quello l’argomento da trattare nel nostro speech al CNR di Pisa durante il privacy Day forum con il titolo “Lia, valutazione degli interessi legittimi: metodo per l'applicazione del legittimo interesse come base giuridica del trattamento”.

L’esecuzione: la presentazione dell’argomento

Alla consegna del programma delle presentazioni andammo immediatamente a controllare se qualcuno intendeva trattare lo stesso argomento, ma non trovammo competitor.

In poche slide condensammo i principali contenuti del metodo di valutazione proposto dal Garante inglese, indicando i suggerimenti e proponendo esempi concreti.

Alla presentazione seguirono in prima battuta degli applausi, successivamente ricevemmo i complimenti dei partecipanti e infine la reazione più importante: commenti, domande e richieste direttamente al nostro banchetto.

La svolta: dalla teoria alla pratica

Tra le numerose domande che ricevemmo, una richiesta fu particolarmente frequente: “Ma la LIA l’avete inserita in UTOPIA?”.

Trattandosi di una novità, in UTOPIA non era ancora presente il sistema di valutazione del legittimo interesse, nonostante la possibilità di indicare il legittimo interesse come base giuridica fosse presente in ogni trattamento già da tempo.

Una richiesta del tutto giustificata, una modifica doverosa per il miglioramento e la completezza del software: pianificare l’introduzione della LIA diventò la priorità tra le attività di sviluppo.

Il lieto fine: UTOPIA ospita la LIA

Dal 25 luglio 2019, a un mese dal Privacy Day, con UTOPIA è possibile effettuare una LIA.


Un test suddiviso in tre macro categorie: test di scopo, test di necessità e test di bilanciamento.

Attraverso le risposte a delle domande standard, un metodo di calcolo quali-quantitativo stabilisce la legittimità o meno dell’interesse.

Una storia curiosa che ci premeva raccontare nel nostro blog, esattamente come raccontiamo a qualche cliente (o potenziale tale) quando durante il periodo di demo di UTOPIA.

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