Nel 2023 potrebbe essere inaugurata una nuova competizione: l’aggiornamento di proverbi, finora validi, ma da qualche tempo messi in discussione dai continui e drastici cambiamenti.
Sarebbe sicuramente in lizza per la vittoria “Occhio non vede, cuore non duole… e il wallet non si riempie" riferito all’ultima novità lanciata da Sam Altman, salito alla ribalta come amministratore delegato di OpenAI che ha lanciato Chatgpt.
Alla scoperta di Worldcoin: la nuova cryptovaluta
Worldcoin è la prima valuta digitale ad adottare un sistema di credenziali per l’utilizzo basato sulla prova dell’identità (PoP) gestita da un dispositivo biometrico chiamato orb.
Una sfera di plastica scansiona l’iride degli utenti e genera un World ID unico e uno pseudonimo, da utilizzare per accedere a Worldcoin e ad altre applicazioni.
Una volta verificata l’identità reale, gli utenti possono ricevere gratuitamente dei token Worldcoin, la nuova valuta digitale.
Quando, dove, come e perché nasce Worldcoin
Non si tratta di una vera e propria novità: Worldcoin è nata nel 2019 da un’idea di Altman e Alex Bania. Oltre al naturale tempo di sviluppo, il progetto ha subito un rallentamento causato dal crollo dei prezzi delle criptovalute nel 2022.
Finora la criptovaluta Worldcoin è stata testata in Cile, Norvegia, Indonesia, Kenya, Sudan e Ghana raggiungendo oltre due milioni di utenti, con 40mila persone che effettuano un riconoscimento tramite orb ogni settimana.
Numeri destinati a salire visto che entro fine anno i due soci prevedono di rendere disponibili 1.500 orb in 35 città di 20 diversi paesi, coinvolgendo gratuitamente altri clienti.
L’obiettivo di Worldcoin è creare un sistema di identificazione globale che possa distinguere gli esseri umani dai bot e fornire una forma di reddito universale che possa compensare le perdite di lavoro causate dall’intelligenza artificiale.
Worldcoin è veramente un cryptovaluta?
Come Balto che “non era un lupo, non era un cane: sapeva solo quello che non era”, anche Worldcoin, pur auto-definendosi e ragionando come una criptovaluta, di fatto non rispetta la regola principale per essere ritenuta tale.
Worldcoin rompe uno dei totem delle criptovalute, sistema di scambio di monete digitali che ha nell’anonimato e nella custodia dei dati degli utenti una delle proprie colonne.
Le tecnologie crypto si basano sulla blockchain, tecnologia che permette di oscurare l’identità dell’utente: Worldcoin invece viola questo principio.
Le critiche privacy nei confronti di Worldcoin
Come ogni progetto ambizioso che si rispetti, anche a questo non mancano di certo ostacoli: sembra che la sfera sia stata utilizzata per raccogliere dati biometrici senza il consenso o la comprensione degli utenti.
D’altronde l’autenticazione tramite dati biometrici per verificare le identità degli utenti mette in allarme gran parte del pubblico che inevitabilmente solleva preoccupazioni riguardo il rischio di un uso malevolo dei dati dell’iride o peggio di una gestione deficitaria a favore di attacchi hacker.
Non mancano nemmeno i dubbi in merito alla distribuzione e la regolazione dei token di Worldcoin, oltre ovviamente al solito tema della discriminazione riguardante gli utenti che non vogliono partecipare.
Le risposte dei fondatori
Durante il lancio i due fondatori hanno annunciato l’obiettivo dell’ambizioso progetto e risposto alle critiche riguardanti i rischi di questa novità:
“Crediamo che Worldcoin possa creare significative opportunità economiche, stabilire una soluzione affidabile per distinguere gli esseri umani dall’intelligenza artificiale online preservando la privacy dei dati e consentire processi democratici globali.
Worldcoin potrebbe inoltre aprire un potenziale percorso verso un reddito minimo universale finanziato dall’intelligenza artificiale: si tratta di un tentativo di allineamento su scala globale.
Il viaggio sarà impegnativo e il risultato è incerto, ma trovare nuovi modi per condividere ampiamente l'imminente prosperità tecnologica è una sfida fondamentale del nostro tempo. Speriamo in una larga partecipazione”.