Se si parla di tormentoni estivi e si decide di uscire dal campo musicale, Faceapp ha senza dubbio sbaragliato la concorrenza, diventando il fenomeno virale dell’estate 2019.
L’App per Android e iOS che attraverso una foto, pochi click e qualche secondo di attesa ci mostra, grazie all’intelligenza artificiale, come potremmo essere tra qualche anno ha monopolizzato i social e i gruppi whatsapp per tutta l’estate.
Caratteristiche tipiche di un fenomeno virale perché semplice, veloce e alla portata di tutti. Ma siamo veramente sicuri che non nasconda insidie?
Privacy violata: Faceapp segue la scia di Facebook
Ancora scossi dal terremoto di Cambridge Analytica, l’utilizzo dei dati personali è diventato per gli utenti un tema caldo.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico recitava S.Agostino. 2000 anni dopo potremmo affermare che sbagliare è umano, perseverare è diabolicamente strategico da parte delle aziende e altrettanto ingenuo da parte degli utenti.
Solo dopo aver scaricato e utilizzato l’applicazione, dando libero accesso a galleria e fotocamera, i milioni (30 solo a luglio) di italiani che si sono prospettati nel futuro attraverso Faceapp si sono chiesti che fine avrebbero fatto le foto scattate.
Faceapp non rispetta il GDPR
Secondo un’indagine condotta da Altalex, Faceapp viola sotto diversi aspetti la nuova normativa privacy GDPR:
- L’utente non visualizza l’informativa sul trattamento dei propri dati prima che siano raccolte le sue informazioni personali;
- Manca l’indicazione del titolare del trattamento dei dati;
- Manca il rappresentante del titolare del trattamento dei dati;
- Non viene indicato il responsabile della protezione dei dati;
- Le finalità del trattamento dei dati sono incomplete, imprecise e poco trasparenti;
- Mancano garanzie e accorgimenti per il trasferimento di dati verso paesi terzi;
- Mancano i destinatari (presenti in categorie troppo generiche) dei dati personali;
- Manca il periodo di conservazione dei dati personali.
Come Faceapp vìola la privacy
Sono numerose le lacune in termini GDPR contenute nella privacy policy di Faceapp, probabilmente impercettibili alla lettura disattenta e impreparata della maggior parte degli utenti.
Ecco come Faceapp raccoglie e condivide i dati personali degli utenti:
- Innanzitutto attraverso i cookies raccoglie i dati comportamentali;
- Chiedendo il consenso per l’accesso alla fotocamera e all’intera galleria;
- L’accesso non viene revocato una volta terminato l’utilizzo dell’app;
- Le immagini non vengono elaborate sullo smartphone dell’utente, bensì caricate in un server;
- E’ possibile il trasferimento delle immagini da un server all’altro, anche in paesi con tutele sulla privacy differenti.
Faceapp e la privacy dei minori
Nel punto numero 5 della privacy policy di Faceapp viene specificato che “il servizio e il suo contenuto non sono rivolti ai minori di 13 anni”.
Nel caso in cui qualcuno si accorga che un minore di 13 anni abbia utilizzato Faceapp è invitato a segnalarlo al supporto tecnico.
Questo suggerimento testimonia lo scarso controllo verso i minori che accedono all’app e la utilizzano, fornendo i propri dati.